La nota dell'ATP di Roma che indica come data ordinatoria per l'individuazione dell'avente titolo il 29 ottobre 2018.
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QUOTA 100 - PERSONALE SCUOLA
In attesa del testo definitivo e della normativa relativa , alla luce delle notizie diffuse che stanno orientando gli iscritti alla possibilità del pensionamento con la suddetta quota , riportiamo di seguito alcune considerazioni.
Premesso che le uniche certezze per usufruire della quota 100 sembrano essere i requisiti dei 62 anni di età e 38 anni di servizio utile a pensione, nonché le paventate finestre di uscita che sposterebbero il pensionamento di fatto di 4 mesi, analizziamo di seguito le situazioni che si potranno verificare per i vari profili del personale della scuola relativamente all’aspetto economico.
Gli esempi sono riferiti a soggetti che alla data del 31.08.2019 ,sempre se per la scuola verrà rispettata l’unica finestra di uscita , abbiano una età di 62 anni.
Nei casi analizzati abbiamo considerato come data di nascita 1.08.1957, sesso maschile, una anzianità utile a pensione di 38 anni al 31.08.2019 comprensiva del pre ruolo e dei riscatti vari.
Sono state prese in considerazione gli importi stipendiali mensili in vigore dal 1.04.2018 derivate dall’ultimo contratto di lavoro.
Per quanto concerne la buonuscita tutti i periodi sono stati considerati utili ex-se o riscattati.
Agli interessati la valutazione della convenienza in quanto oltre il fattore economico, verificabile dal prospetto elaborato che segue , si deve tener conto della scelta della qualità della vita e i rapporti affettivi che ognuno vuole condividere a suo modo.
La nota dell'ATP di Roma che indica come data ordinatoria per l'individuazione dell'avente titolo il 29 ottobre 2018.
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In data 19/10/2018 le OO.SS. regionali del Lazio hanno fatto un comunicato indirizzato ai Dirgenti scolastici sulla questione dell'inserimento in graduatoria di istituto degli ITP e sulle ripercussioni che sta creando nella nomina dei supplenti.
Il giorno 7 marzo 2018 è stato sottoscritto tra la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e le Organizzazioni Sindacali regionali del Lazio del Comparto Scuola l’ipotesi di CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO REGIONALE SUI CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI PERMESSI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO, PER IL PERSONALE DOCENTE, EDUCATIVO ED A.T.A. per il quadriennio 2018/2021.
il termine ultimo per la presentazione della domanda da parte degli interessati è fissato alla data del 15 novembre 2018
m_pi.AOOUSPRM.REGISTRO-UFFICIALEU.0024098.23-10-2018
CCRI 07/03/2018 diritto allo studio
da snals.it
Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Ai Vicepresidenti del Consiglio Luigi di Maio e Matteo Salvini Ai Deputati e ai Senatori della Repubblica Italiana |
I sottoscrittori , docenti , ATA, genitori , dirigenti scolastici e studenti italiani,avendo appreso che il Consiglio dei Ministri entro il 22 ottobre si riunirà per analizzare la legge Delega sull’ autonomia della Regione Veneto, chiedono che venga eliminata da tale provvedimento legislativo tutta la parte in materia di scuola ed istruzione ( articoli 3, 4 , 5 e 6) .
Così come concepita dai nostri Padri costituenti la Scuola pubblica italiana è nazionale e non va regionalizzata.
La nostra scuola è stata lo strumento principale attraverso cui si è realizzata l’unità nazionale ( ben diversa da quella territoriale).
Il sistema di istruzione italiano è nazionale e non è pensabile che possa entrare in logiche tese a frammentarne il principio cardine: il diritto allo studio per tutte e per tutti, con le stesse opportunità, dalle ALPI ALLA SICILIA come garantito dalla Carta costituzionale.
I rischi dietro l’angolo sono tanti e tutti gravi : la qualità dell’istruzione non può essere declinata secondo criteri economici e territoriali che metterebbero in pericolo la stessa libertà di insegnamento (art 33 Costituzione) , arrivando addirittura a contenere la mobilità ed il reclutamento dei lavoratori della scuola solo all’interno dei confini regionali.
La scuola pubblica statale rappresenta lo strumento cardine del nostro Paese per garantire eguaglianza e libertà , è il collante indispensabile tra territori e tra generazioni. Regionalizzare la scuola significa mettere fine all’unità nazionale attraverso la disgregazione della sua istituzione più rappresentativa.
Il nostro appello non va solo ai membri del Governo ma a tutti i Deputati e i Senatori della Repubblica Italiana affinchè PROTEGGANO L’UNITA’ DEL NOSTRO PAESE CHE PASSA ATTRAVERSO LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA .
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